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COLORI IN MOVIMENTO - di Lucrezia O.
Da piccola i miei colori erano pieni di giochi su prati verdi, abbelliti da ulivi secolari, sotto un cielo assolato.
Poi…a Roma, per sette lunghi anni, dedicati a studiare, ho conosciuto solo i toni del nero grembiule, nei miei giorni tutti uguali.
Piu` tardi ho scoperto il turchese e il giada dei mari dei Tropici,
l’indaco all’orizzonte, l’azzurro vivido dei cieli della Thailandia,
i toni caldi, solari del giallo arancio, i verdi  intensi e rigogliosi della giungla,
la solidita`della terra bruna,
i rossi tramonti fiammeggianti di Samui, la trasparenza del bianco pulito, l’eleganza del nero di sera, la preziosità dell’oro,
la sobrieta` dell’argenteo lunare.
Da qualche anno amo soprattutto i colori in movimento.
Corro… sempre di più per raggiungere quella maglia rossa,
poi l’altra gialla, più avanti arancione, verde, blu, bianca…
Colori in liberta`, in quel gesto atletico che accomuna i nostri respiri.
BUON NATALE DI LUCREZIA O.
Questa storiella l'ho scritta nell'anno scolastico 1991-1992, per i miei alunni
di classe prima, quando insegnavo nella scuola di Cortenuova, Monticello.
E' un fantasioso regalo di Natale.

BABBO NATALE E I BAMBINI

In cima alla montagna Bianca, in una piccola baita, nascosta tra pini ed abeti, vivevano mamma e babbo Natale.

Babbo Natale desiderava tanto un bambino a cui dedicare tutto il suo amore e tanto tempo per giocare insieme.
Anche mamma Natale sognava di avere un figlio da cullare e coccolare.

Passavano i giorni, i mesi, gli anni, ma nessun piccolo arrivava ad allietare la loro vita.

Mamma diceva che babbo Natale, in fondo in fondo, era sempre rimasto un po' bambino, perche' era molto spensierato e amava costruire giocattoli con le sue mani.
Egli, infatti, costruiva simpatici animaletti di legno per la fattoria dello
zio Tom, bambole di porcellana e bamboline di pezza, camioncini e macchinine per i piu' frettolosi, palline, palloni e palloncini colorati per dieci squadre di calcio.

Il giocattolo che preferiva babbo Natale era una trottola di latta, agile e scattante, che gli faceva compagnia la sera, davanti al crepitio del fuoco, nel caminetto.
Mentre la sua trottola girava colorata, babbo Natale immaginava di visitare il mondo in cerca di un bambino che volesse diventare suo figlio.

E intanto gli inverni passavano, uno dopo l'altro, e i capelli di babbo Natale diventavano piu' bianchi della neve.

" Anche quest'anno si avvicina la festa dei bambibi e noi non abbiamo un figlio, solo giocattoli "
CORSE E MARATONE SVOLTE


KOH SAMUI INTERNATIONAL MARATHON 2010
PANTELLERIA - 2012
VERONA - CREMONA - 2012
CHEIWLARN MINI MARATHON 2° editione
NAKHON SI TAMMARAT   LANSAKA HOSPITAL 3° edizione 
MARATONA DI TOKYO - 24 febbraio 2013 - 7° edizione
USTICA - TRIUGGIO - 2015
 
 
PENSIERO

E’ bello sentire il corpo in movimento,

concentrarsi sul respiro che svanisce all’apice,

in vetta, per tornare sereno elemento vitale.

Rincorrere i pensieri,

lontano, al traguardo,

energica leggerezza,

quel senso di sollievo che ti avvicina alle nuvole.

Sognare una nuova sfida,

la fatica che sai di poter sopportare,

fino all’ultimo respiro.

BUON NATALE DI LUCREZIA O.

MARATONA DI SAMUI – THAILANDIA

Domenica 21 dicembre 2014

Quante volte hai sognato di allontanarti dal caos della vita moderna, dalla solita routine, con il desiderio di vivere su un’isola esotica, con spiagge bianchissime, mare cristallino e caldo tutto l’anno?
Se pensi a una fuga dal resto del mondo, per trovare un angolo di pace, approderai a Samui, una delle tre isole più grandi e affascinanti della Thailandia.
Samui si trova all’incrocio tra il decimo parallelo, sopra l’equatore, e il centesimo meridiano.
Molti scelgono quest’isola per scambiarsi promesse di matrimonio, testimoni l’immenso azzurro che incontra il mare e tutte le sue sfumature.

foto1

Qui, a Samui, i giorni sono splendidi, con una luce così vivida da invadere il cuore di gioia quasi infantile, dove tutto è meraviglia.

Sono giorni troppo brevi, volano via con la brezza marina ed è già rosso tramonto.

A Samui è impossibile annoiarsi, ci sono numerose attività motorie e turistiche, cascate, giardini magici, templi, spiagge da scoprire.

In molti seguono corsi di cucina thailandese per carpire i segreti di squisiti piatti dal gusto esotico, un misto di sapori in armonia tra di loro, a base di carne o pesce, molte verdure e spezie.

Sull’isola si possono praticare numerose attività: thai chi, yoga, canoa, snorkeling per ammirare coralli e pesci variopinti, windsurfing, golf, Muay thai, trekking, ciclismo, running.

Il 21 dicembre si corre la maratona di Samui.


Dopo l’esperienza dell’ultima maratona, corsa a Perugia il 26 ottobre,
l’idea d’iscrivermi ad una nuova 42km mi crea ansia e molta indecisione.
Sarebbe un peccato, però, non partecipare, vivendo a Samui e conoscendo molti thai runners.
M’iscrivo senza altri indugi e cerco di allenarmi al meglio, sfidando il caldo umido.

May, la mia amica thai, decide di correre la sua prima maratona, anche se con nessuna esperienza di allenamenti lunghi, se non una mezza maratona, corsa lo scorso anno.

Ci alleniamo insieme e le parlo di alcune tattiche di corsa da tener presente, per non compromettere il risultato finale, soprattutto la voglia dei principianti di iniziare una competizione con un passo molto veloce.
Corriamo un bel lungo salendo fino al Santiburi Golf Course, l’unico allenamento serio che questo caldo ci permette, poi ripieghiamo sulle ripetute.

Il giorno precedente la maratona, mi trovo con il gruppo Samui Running Club, presso Central Festival, il nuovo centro commerciale, in Chaweng, per il ritiro del pettorale.

L’atmosfera è molto amichevole, con una particolare attenzione ai runners stranieri.

Di sera la tensione sale, tutto deve essere pronto per il giorno dopo, nulla deve essere lasciato al caso.

Incontro May alle tre del mattino e, insieme, in moto, raggiungiamo il ritrovo, davanti al Central Festival, illuminato a festa, di fianco alla laguna di Chaweng.

Molti, in trepida attesa, cominciano le operazioni pre-gara e il warm up, con una musica di sottofondo.

Mi concentro su questa nuova maratona, confortata dal pensiero che conosco molto bene il percorso e ho già visto numerosi ristori, questa volta l’acqua, non dovrebbe mancare.

 

È ancora buio pesto quando al VIA iniziamo quest’altra avventura.

Intorno a noi il silenzio della notte accoglie i passi di corsa in leggera salita, verso i supermercati Tesco-Lotus, Macro e Big Ci.


May corre accanto a me, ma sento che vorrebbe andare più veloce, non sa ancora come gestire le sue riserve; non conosce i diversi ritmi di allenamento, la corsa in progressione che aiuta a non partire troppo forte in gara e bruciare, ben presto, il prezioso glicogeno.

Arriviamo al semaforo di Bo Phut, villaggio di pescatori, e proseguiamo sempre dritto in direzione di Nathon, la più antica cittadina di Samui, dove cento anni fa approdarono le navi con immigrati cinesi.

Negli anni 70 arrivarono a Samui i primi turisti hippy, che, si dice, non abbiano lasciato un buon ricordo, per via della loro ricerca di funghi magici, con i negativi effetti dell’uso smodato.

Nel tardo pomeriggio, lungo il porto di Nathon, è aperto il mercato dove si può gustare l’autentico cibo thai, noto nel mondo intero, mentre sul mare si accendono i fiammeggianti colori del tramonto.

Pad thai: piatto a base di tagliatelle di riso con soia e gamberi.
Lungo il percorso ogni due chilometri c’è un poliziotto che segnala la strada con una torcia, perché in alcuni tratti mancano i lampioni.
Il silenzio del buio notturno ci segue quasi a voler allontanare le nostre fatiche e regalarci un altro giorno in paradiso.

Arrivati a Mae Nam, dal semaforo, in fondo alla strada, sulla destra, s’intravede il mare, e siamo a circa un quarto della maratona.

Il cielo comincia a schiarirsi, le luci della notte si spengono e una coltre di nuvolette, color aurora, sembra sostenere l’immenso infinito.
Le porte si aprono ad accogliere il nuovo giorno e ognuno inizia a pulire il pezzo di strada, davanti alla propria casa.

Monaci scalzi, in tunica color zafferano, camminano sul ciglio della strada, fermandosi, di tanto in tanto, per benedire qualcuno inginocchiato, e ricevono offerte di cibo.
In Thailandia il 95% della popolazione è buddista e i monaci sono una parte integrale della cultura e filosofia di vita di questo Paese.


Il tratto da Mae Nam a Bang Poo è la strada che quotidianamente percorro nei miei allenamenti, ne conosco ogni crepa sull’asfalto, ogni cane, non sempre amichevole, profumi, e bancarelle.

I ristori, ogni quattro chilometri circa, ben forniti di acqua e sali minerali, mi rassicurano che tutto è nella norma.

Non si avverte ancora il caldo che debilita, ma la sosta ai punti di spugnaggio è d’obbligo.

Siamo arrivati ai piedi della collina, prima di Nathon, e i nostri respiri si affannano fino al punto più alto, dove sorge il Four Season hotel, uno dei migliori di Samui, e il punto panoramico.
Una breve distensiva discesa, ancora una salita, costeggiando il mare, e siamo a circa metà maratona, quando si torna indietro.
I top runners, naturalmente ci hanno già preceduto, ancora quando eravamo all’inizio della salita.
Il viso di May esprime tutta la fatica della corsa.
Un folto gruppo di bikers si allunga di fianco a noi, alcuni di loro li vedo, di mattina, durante i miei allenamenti.
Corriamo sulla strada principale, l’unica che si snoda lungo l’intera circonferenza dell’isola (circa 60 km), tra piantagioni di palme da cocco, risorsa principalmente da esportare.



Sulla strada del ritorno i negozi sono tutti aperti ed espongono in bell’ordine i loro innumerevoli prodotti: fiori, frutta, abbigliamento, moto, sdraio, cappellini…statue, casette degli spiriti e vari manufatti.

Nell’aria si diffondono i profumini dei vari barbecue.


Un runner cinese si affianca e per un po’ corriamo insieme parlando delle maratone già corse; scambiare due parole serve per rilassare la mente e distoglierla dalla fatica.

Il prossimo anno vorrei correre la maratona di Xiamen, in Cina, il primo sabato di gennaio, il cui percorso costeggia interamente il mare ed è considerata la quinta più grande maratona asiatica, inserita nel calendario delle IAAF Gold Label.

Passo davanti al mercato di Mae Nam, dove, ogni mattina, compro la frutta, la verdura, il pesce freschissimo e bevo un ottimo caffè; oggi sono impegnata altrove, nessuna sosta al mercato.

Supero il fatidico trentesimo chilometro mentre il caldo diventa più insistente, alla fine della maratona mancano solo pochi chilometri, quelli di un mio normale allenamento.

Rivedo il negozio Bon caffè, ancora chiuso, di fianco a Eataly, dove è possibile trovare i migliori prodotti italiani, vini e liquori.


Dopo il semaforo di Bo Phut, la strada sale verso i supermercati, che sono raggruppati nell’arco di quattro chilometri.
May, stanchissima, cammina fino all’arrivo.
Proseguiamo sempre dritto fino all’ultima entrata di Chaweng, quindi un bicchiere d’acqua fresca, all’ultimo ristoro, ed ecco la laguna e l’arrivo che è proprio di fianco.
Sono partita col buio e arrivo trionfante con il sole che scotta.
Sono prima di categoria e questo mi ripaga dell’ansia e della fatica di finire anche questa maratona di casa.
L’esperienza di Perugia è stata ormai accettata e archiviata nel suo giusto posto, grazie all’emozione profonda di oggi.
L’organizzazione, nel suo piccolo, ha soprattutto rispettato noi runners, allestendo numerosi e ben riforniti ristori, con un’accoglienza unica e indimenticabile.

Samui è l'isola dei tuoi sogni, se ami l'immenso azzurro, striato di giada e quel senso di libertà che si respira solo in angoli di paradiso.