"LAMORE" TUTTO ATTACCATO - MONZA RESEGONE
LAMORE.... tutto attaccato ,come mano nella mano è l'arrivo di questa corsa che parte da monza e arriva ai piedi del resegone .
la more è una corsa che chi vi partecipa per la prima la prima volta non sà a cosa và incontro, chi l'ha già fatta , non vè notte che prima di addormentarsi non scorra il film della precedente , nel buio della notte con i vari frame che illuminano a giorno la memoria fino al completamento del sogno , tutto questo ad occhi aperti .
se dovessi raccontare la mia more ,la sintesi sarebbe così come ho scritto sopra.
saltata lo scorso anno per impossibilità d'iscriverci (troppe partecipazioni/poca convinzione)quest'anno siamo decisissimi a partecipare. terzetto formato, flavio (coatch) lele e fabio.
gli  organizzatori decidono di confermare tutte le iscrizioni (266 squadre) tante ....quando la feci nel 2007/2008 ricordo che il numero di partecipanti veniva stoppato abbondantemente sotto le 200. vabbè penso, su all'arrivo staremo stretti , ma la voglia di partecipare a questa classica non và negata a nessuno.
giugno, 23 per l'esattezza, numero di pettorale 79 ora di partenza 9.26.
alle 19 siamo all'arengario, la situazione è ancora tranquilla, ci avviciniamo alla partenza passeggiando come turisti nelle vie dello shopping e aspettando la nostra troup di assistenti, capitanati dal team manager leo, e i suoi sottoposti, stefy francy fabry e il conra.
la tensione comincia a salire, nelle 2 ore che ci separano alla partenza, sarò andato in bagno (plin plin ) almeno 5 volte.... l'adrenalina scorre altro che....
alle 9 parte il primo terzetto (donne ) grande tifo lungo due ali di folla che gremiscono l'arengario fin giù al ponte dei leoni... siamo incolonnati anche noi dietro le quinte ,le partenze si susseguono, occazzzz devo andare ancora in bagno.... corsa veloce e via , altra adrenalina che se ne và....
ci siamo tocca ai tre gas. posa per le foto di rito , e .... 3-2-1 viaaaaaaaaaaaaaaaaa partiti.
la partenza della more per i non professionisti come noi, è qualcosa di unico, sotto l'aspetto emotivo, sentire il calore della gente, i flash, le mani dei più piccoli e non, allungarsi oltre le transenne rende tutto ancor più emozionante ,ti toglie tutte le tensioni accumulate nella mente ,via ora sei libero di correre e vivere tutti i 42 km che ti separano dall'altro momento clou, l'arrivo mano nella mano .
usciti dal centro di monza tutto si rilassa e ci si concentra sulla corsa.
i miei due compagni alla prima partecipazione ,chiaccherano disinvolti mentre io sono più teso e cerco di concentrarmi da subito. li sento lamentarsi per la mia assenza e mi rimproverano lo scarso dialogo... ma io so quel che loro non hanno mai provato ... lassù ...
non so perchè, ma voglio rimanere li  concentrato e dosare il ritmo .. guardo di frequente l'orologio per controllare la media km. ci siamo imposti un 5.30 /5.40 al km. perfetto il ritmo è giusto e lo manteniamo di regola... com'è dura fare il coach....
scorrono i paesi e i km,villasanta , arcore ,usmate, osnago, cernusco, merate, calco,airuno. stop , primo vero ristoro. dopo 25 km come da programma ci fermiamo per una pausa più prolungata (qualche minuto) sappiamo che ad attenderci ci sono 2 tifose particolari (claudia e silvia) e l'impeccabile ed efficientissima assistenza con le provviste e il beveraggio pronto per non farci perdere tempo.
si riparte verso calolzio ,nel buio della strada le varie squadre ognuna con il proprio passo segnalano la loro presenza . tante rallentano o cominciano a camminare ,siamo quasi al 30 km.
noi stiamo abbastanza bene, o meglio io stò abbastanza, perchè fabio e lele li vedo molto bene. ma il clou deve ancora arrivare...
via siam fuori calolzio, si svolta , sotto il classico cavalcavia , e prima salitella, attraversiamo la lecco bergamo, e sù.... inizia la MONZA RESEGONE.
ENTUSIASMANTE, dove nelle precedenti edizioni ricordo ci fosse il ristoro con cambio maglia, due ali di folla ci attendono, delimitando l'inizio della salita che ci accompagnerà fin sù a erve. appena sopra e fuori dai festeggiamenti ci fermiamo per l'ultimo ristoro assistito dalla nostra troupe. rifocillati e cambiata la maglia li salutiamo dandoci appuntamento all'arrivo. grazie ragazzi.
la salita lungo la strada che porta a erve si svolge prevalentemente al buio, li le sofferenze hanno il sopravvento si manifestano all'improvviso . crampi e stanchezze si fanno sentire,le squadre si allungano, qualcuno abbandona, si notano nell'oscurità compagni che vanno in soccorso di altri , autoambulanze in silenzio che fanno la spola.... tutto sembra surreale, ma è quello che può succedere in questa fantastica competizione.
mentre sali , voltandosi laggiù, si vedono le luci della quotidianità affievolirsi, ora si guarda in alto e i pochi lampioni e le prime case di erve sempre più vicini.
siamo quasi al termine di questo primo tratto di salita , per chi l'ha fatta vedere l'indicazione è un segnale di conforto...siamo a erve evvaiiiiiiii !!!!
al ristoro arriviamo provati, ci siam fatti tutta la salita non smettendo mai di correre, beviamo l'impossibile e mangiamo banane zucchero e biscotti.
le gambe pesanti si fanno sentire, ma se a calolzio iniziava la corsa vera, ebbèèèèè, ora attraversato il piccolo ponticello, inizia il tratto per usare un aggettivo in uso agli arrampicatori di montagna, su una parete particolarmente difficile. un breve tratto di sterrato e poi ,il pra di rat.... 600 di dislivello che non molla mai ,una scala a chiocciola direi.
siamo ai suoi piedi, alzo lo sguardo, e dico a fabio : ei , guarda sù.... nei volti dei miei due compagni vedo ora quello che io già immaginavo a villasanta, serietà e concentrazione.
centinaia di lucine, punteggiano il buio totale fin quasi a confondersi col cielo stellato .... ma dobbiamo salire fin lassù ? mi chiede fabio, certo rispondo io , e non è finita lì, forza dai.
ci accodiamo alla fila e in silenzio passo dopo passo , ci addentriamo nel bosco illuminato.
la salita è impegnativa e massacrante , soprattutto dopo aver fatto 36 km , nei tratti più ripidi si usano anche le mani per salire, aggrappandosi alle rocce e agli alberi. davanti si possono trovare persone in difficoltà che non ce la fanno più, salire un gradino roccioso diventa come scalare una montagna , le gambe diventan dure e la fatica annebbia la mente.
quasi ti convince a mollare, ma in un attimo e dopo un lungo respiro si trova sempre la forza di proseguire.
al sopraggiungere delle squadre più forti si cerca di lasciar spazio per il loro passaggio, in quello stretto sentiero che non sembra aver mai fine. ti guardi in alto e il cerca la fine delle lucine, ma ne scorge sempre una più in alto .mille pensieri e un 'enormità di sofferenze nascono e muoiono nel pra di rat, lamore è tutta dentro in questo bosco stellato....
finalmente la bocchetta, io so che una volta qui ,il più è fatto, non tutto ma il terribile pra di rat che mi ha accompagnato per tante notti con mille pensieri, è alle spalle.
fabio è molto provato ora, tutti i nuovi ,quelli che , ora sanno cos'è.
le gambe per correre l'ultimo tratto non sentono l'invito , ma non importa ormai ci siamo. ecco che sempre più vicino si sentono le voci che scaglionano l'arrivo delle squadre, dai dai ci siamo, manca poco. l'emozione è come la prima volta, ecco la scaletta, e mano nella mano concludiamo la nostra MORE abbracciandoci con grande gioia, da vera squadra...
flavio fabio lele
UNA GIORNATA A FOLGARIA

Quando arriva la bella stagione e il caldo, si è più propensi a partecipare a manifestazioni podistiche che si svolgono in luoghi paesaggisticamente più belli rispetto ai classici luoghi che si frequentano nel periodo invernale.
E luglio ci offre tante possibilità di scegliere dove andare a correre , dalla Val d’Aosta alle Dolomiti.
Posti incantati per la vista delle montagne e il colore delle acque, e non per ultimo c’è da considerare anche la temperatura più fresca che è un” toccasana” per chi come noi vive a contatto con le temperature africane di questi ultimi anni.
E così quest’anno abbiamo deciso di partecipare come gruppo sportivo alla famosa “MARCIA DEI FORTI”,manifestazione podistica organizzata a Folgaria da circa 15 anni.
La partenza del pulman era stata fissata per le ore 04:00 e i partecipanti puntuali come al solito si sono ritrovati ancora assonnati all’oratorio di Montesiro.
Nel viaggio di andata si è soliti dormire rispetto al ritorno quando sul pulman ci si diverte e il viaggio è rallegrato da Rullo con la sua oramai proverbiale estrazione a sorteggio di vari premi..

Comunque arrivati alle 07:15 a Folgaria dopo la classica sosta in autogrill…, si parte e i podisti scelgono a loro piacimento i percorsi più consoni alle loro qualità, i chilometraggi spaziano dai 12 ai 42 km., e qui ci si può divertire godendo delle bellezze del paesaggio,dai boschi profumati e dagli alpeggi con le mucche al pascolo e per chi fa i percorsi più lunghi si passa dai famosi fortini della prima guerra mondiale che danno il nome alla manifestazione.
Anche la partenza e l’arrivo in centro paese fanno senz’altro il loro effetto,perchè Folgaria è il tipico paese del trentino con tanti fiori e le case colorate a tono.
All’arrivo poi ho anche il tempo per fare un giretto in paese a fare la spesa…e intanto aspetto gli amici che gradualmente arrivano stanchi ma contenti della sgambata.
Dopo avere aspettato tutti e sbrigato le foto di rito ci siamo avviati al ristorante da UGO dove a pochi passi dal centro avevamo prenotato e anche qui siamo stati piacevolmente sorpresi e soddisfatti dalla cucina del ristorante a prezzi veramente modici e a chi fosse intenzionato a passare… qui vale proprio la pena fermarsi …
Il proprietario poi è stato anche gentile a “ sopportare “ i nostro schiamazzi e i nostri cori indirizzati all’amico Massimo che si sposa tra poco e tra il vino, e la bella compagnia ho visto coinvolti in questa allegra baldoria anche chi aveva qualche anno in più, senza distinzione di sesso….

E dopo un momento così spensierato e giocoso riprendere il viaggio di ritorno non è poi proprio tanto bello perché ci si rende conto che oramai la giornata si sta concludendo, ma non disperate voi che leggete, quest’anno abbiamo trovato tanti amici che hanno fatto dell’ottimo cabaret in viaggio, aiutati dal teroldego e dalla compagnia e quando alle 18:00 siamo arrivati ho visto un velo di tristezza negli occhi di qualcuno… sarà stata la bella giornata trascorsa assieme o sarà stato l ‘ effetto post bevuta… fatto sta che siamo rimasti d’accordo di ripetere l’esperienza… anche se bisognerà aspettare magari l’anno prossimo….
Alla prossima…..
Gran fondo nove colli di Laura e Paolo
Ciao a tutti gli amici del "Ul gir de Munt", sono Paolo e desideravo raccontare la mia esperienza alla partecipazione della granfondo novecolli di Cesenatico che si è tenuta il 20 maggio 2012. molti di voi non la conosceranno, trattandosi di una gara ciclistica, ma per chi pedala è semplicemente la “madre” di tutte le granfondo, visto che ogni anno richiama ben 12000 partecipanti provenienti da ogni parte d'italia e del mondo. giunta alla sua 42° edizione e organizzata dal g.s.Fausto coppi di Cesenatico, questa manifestazione pur essendo sempre la stessa per i suoi percorsi riesce ogni anno ad emozionare. Molti iniziano una preparazione specifica sia a livello fisico che psicologico per affrontare al meglio i suoi percorsi da 200 km e 4000 mt di dislivello (percorso lungo) e i 135 km con 1900mt di dislivello (percorso medio) assaporando l’asprezza, la durezza, ma anche la bellezza di questa terra generosa che non è solo mare, spiagge e sole ma è fatta anche di colline, silenziosi, borghi che si  perdono all’interno di questa magnifica romagna, dove praticamente non si rimane mai soli dato che il serpentone colorato fatto di biciclette che si snoda su tutto il percorso fa in modo da rendere meno dura la prova. Ore quattro del mattino alcuni ciclisti nonostante l'ora già girovagavano per le vie di Cesenatico, con le loro biciclette tirate a lucido per l’occasione, curare anche nel minimo particolare. Dopo aver fatto colazione e aver preparato tutto l’equipaggiamento, procedo in direzione delle griglie di partenza dove giungo verso le ore 5,10. è ancora buio, ma gia le prime file di ogni griglia sono occupate. Tutti pazientemente aspettiamo le 6,00 ora ufficiale per la partenza, nell'aria frizzante del mattino c'è chi scherza, chi racconta di prestazioni da professionista e chi manifesta un certo nervosismo perché sà, che comunque sarà dura. Personalmente sono tranquillo coscente che primo non arrivo. Il tempo passa e finalmente si apre la griglia: tre due uno... via, si procede subito a 40 km orari sullo stradone che lascia Cesenatico e che apre un panorama dolce e profumato dei campi ricchi di frutta, poco dopo si arriva a Cesena, passando poi per Fratta Terme e Bertinoro tutti compatti in gruppo, cerco di infilarmi in un gruppetto di circa 30 ciclisti che più o meno tengono il mio ritmo, ma ecco che dopo circa mezz’ora si presenta il primo colle: il Polenta con i suoi 9 km di salita che fa subito una prima scrematura del gruppo, qui si impugna il manubrio nella parte centrale a testa bassa e con un rapporto 34x17 superandolo abbastanza bene, poi giù in discesa, con una certa prudenza dato che il sole tarda ad uscire e quindi ad asciugare il manto stradale, quindi un po’ di strappi e poi di nuovo in salita per il secondo colle: Pieve di Rivoschio. Le gambe sono calde, girano bene, supero un pò di ragazzi ma a sua volta vengo superato da altri, procedo con la mia andatura. "siamo sulle strade di Marco Pantani, sulle colline dove il pirata veniva spesso ad allenarsi" mormora un ragazzo di verona. Il paesaggio è sempre stupendo un pò meno la leggera pioggia. Altra salita di 6 km e poi giù in picchiata verso Mercato Saraceno (dove un ristoro abusivo a base di salamelle e sangiovese, piacevolmente ci accoglie). La prova più dura ci attende ... il terribile  Barbotto, il mostro con le sue pendenze del 18% nell’ultimo km ti costringe a risparmiare le gambe per non arrivare stremato al GMP, uno speaker incita i ciclisti ormai aggrappati al manubrio "non mollate adesso ... forza" ma non è finita… qualcuno mette il piede a terra altri vanno a zig zag, ma quando si è in cima la sensazione di avercela fatta e di aver domato il barbotto è impagabile! adesso le gambe cominciano a essere stanche. i numerosi ristori riforniti di ogni ben di dio sono presi d’assalto ma io non mi fermo, ho scorte idriche e alimentari che mi permettono di continuare senza perdere tempo. Il peggio è passato ma non è ancora finita, si scende verso Borghi una bella discesa dove si toccano i 70km orari, qui i cartelli indicano che mancano 30 km all’arrivo, mi metto in scia ad un ragazzo abruzzese (una locomotiva) che procede ad una andatura elevata che non so se riuscirò a tenere fino all’arrivo, ma grazie al risparmio energetico di cui approfitto standogli dietro tengo il passo. Il cartello dell'arrivo sembra sempre lontano e gli ultimi km non finiscono mai... ma ecco che il miraggio diventa realtà. La gente assiepata dietro le transenne fa un tifo da giro d’italia, anche se non ti conoscono mi da la forza di tirare la volata sull'abruzzese e dopo che sono passate 4 ore e 45 minuti taglio finalmente il traguardo! ora si che si può mettere il piede a terra e farsi mettere al collo la medaglia di partecipazione. una bellissima esperienza anche quest,anno! poi in un secondo ripenso a tutta la gara e davanti mi passano tutti i momenti vissuti questa mattina. Una parola sola "fantastica romagna mia !!"
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