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RICORDO DI " SANTIAGO DE COMPOSTELA" di Enzo Rullo

La passione per la corsa tra la natura mi ha portato a ricavare del tempo per praticare questo sport in compagnia di un bel gruppo di amici. Purtroppo dopo tanti anni è subentrato una complicazione alle ginocchia, costringendomi a modificare le mie abitudini sportive. In un incontro serale, venne l'dea di metterci alla prova in un percorso che andava fuori dal consueto, una camminata storica e famosa "Il cammino di Santiago di Compostela" impresa impegnativa ma che le mie ginocchia potevano sostenere, nonostante i 900 km. Una volta deciso la data di partenza, abbiamo discusso come organizzare il pellegrinaggio, ci siamo documentati, soprattutto sull'esperienza di altre persone che lo avevano fatto in precedenza. Abbiamo concordato il 27 agosto 2014, partenza da Besana in Brianza, h,22,00 dopo una semplice cena tutti insieme, siamo partiti per la tappa di ufficiale Jean Pied de Port, prefissandoci una media di 30 km giornaliere fino a Finisterre. Un percorso magico, denso di umanità, dove si respirava la mistica voglia di fare un cammino purificatore, tutto immerso in un paesaggio di natura, piccoli paesi incastonati come perle, intervallati da ampi campi colitvati, pianure e colline, e tanti tanti girasoli. Un esperienza meravigliosa, che mi ha rafforzato l'animo e il fisico, un traguardo che sembrava inarrivabile, vinto dal desiderio non solo mio, ma di tutti i miei compagni, di arrivare a "Santiago"

VEDI ALBUM FOTO

Enzo Rullo

I PRIMI TRE GRUPPI DE I SETTE CAMPANILI

ASD Marciacaratesi

ASD MARCIACARATESI

AVIS OGGIONO

GRUPPO MARCIATORI DESIO

TMB RUNNINGG TRIUGGIO di Lucrezia O.

Domenica 21 giugno 2015

Percorso da 7-14-21 km

Corbo Graziella e Sala Giuseppe, con la preziosa collaborazione della TRIUGGIO MARCHING BAND, hanno organizzato la quarta edizione di questa manifestazione ludico motoria, scaturita dalla coinvolgente passione per la corsa.

Visitate il sito www.triuggiomb.it

Il Parco Lambro, costituito nel 1983, che si estende dal lago di Alserio e di Pusiano, a nord, fino al Parco di Monza, a sud, accoglie Triuggio con le sue vallate, torrentelli e rogge che sfociano nel fiume Lambro.

Il ritrovo, in via Kennedy, offre ampi parcheggi.

Il piazzale delle scuole medie, già prima delle sette, brulica di runners, in fila ordinata, per iscriversi alla corsa.

In molti usufruiscono del servizio deposito borse, non sempre disponibile nelle corse Fiasp.

Alle 7,30 una scia colorata si allontana dalla partenza per immergersi nel silenzio del verde, dove il linguaggio della corsa si mescola con quello della natura.

I tre percorsi 7-14-21 km si snodano, per il 90%, all’interno del territorio, comune di Triuggio e delle sue località Canonica Lambro, Rancate, Tregasio, Cascina Montemerlo, lungo sentieri e campi coltivati a monocolture di cereali (mais, frumento, orzo).

 

Si corre anche nel bosco del Chignolo, esteso 12 ettari, a forma di cuneo, ricco di pini strobi impiantati per la produzione della cellulosa.

Il bosco del Chignolo è stato classificato come area di interesse comunitario (SIC) ed è dotato di 12 tabelloni ispirati alla leggenda di BARD, cavaliere di Chignolo.

Dopo la verde frescura del bosco, lo sguardo indugia sui campi di grano dorato, quasi senza confini, come un mare giallo oro, sotto un cielo sfumato d’azzurro.

Quiete e serenità!

Campi estesi di grano, mossi da sentieri che vorrei non finissero mai, mi trasmettono emozioni e stati d’animo che mi riportano indietro, alle corse da bambina, quando ci si perdeva in campi infiniti, dove il tempo si fermava, quasi a voler accrescere quella leggerezza infantile.

I nostri passi di corsa disegnano i campi coltivati e la mente ammira forme e colori di morbidezza.

“E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano?”
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
“Ah!” disse la volpe, “Piangerò”.
“La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi”
“E’ vero”, disse la volpe.
“Ma piangerai!” disse il piccolo principe.
“E’ certo”, disse la volpe.”
Ma allora che ci guadagni?”
“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.
Dal libro: IL PICCOLO PRINCIPE di SAINT-EXUPERY

In questo paesaggio bucolico, il mondo che ha fretta è lontano, sconosciuto nello scenario agreste.

 

“Non ti nascondo che amo la campagna perché ci sono cresciuto, delle ondate di ricordi di altri tempi, delle aspirazioni di questo infinito di cui il seminatore e il covone sono i simboli, mi incantano ancora come una volta”.

Così Van Gogh scriveva a Bernard da Arles, nel giugno 1888.
Sul territorio di Triuggio sorgono numerose cascine, tipica architettura rurale fine Ottocento, inizio Novecento.

Ben tre cascine (BREGATTONE, CASCINA VARIANA, FATTORIA NEL VERDE-AZIENDA AGRICOLA FRATELLI RIBOLDI) ci hanno accolto così tanto sudati e accaldati, per un rinfrescante e ricco ristoro.

 

La vita di cascina, scandita dalla luce del sole e dal buio della notte, accende la mia curiosità, recupero ricordi smarriti, sfocati, rimasti per sempre nel cuore.

Da piccola, in estate, alla tenue luce dell’aurora, con la mia famiglia, camminavo sulle Murge, per diversi chilometri, prima di arrivare alla masseria Fariello, dove si poteva bere il latte appena munto, le uova freschissime e assaggiare la ricotta ancora tiepida, nel siero di lavorazione.
Oggi correre in libertà, il vento nei capelli e il verde intorno a me, mi fa sentir leggera e felice di questa esperienza di corsa condivisa con tanti altri.

Il verde curato e ordinato di Triuggio e dintorni è anche opera dell’ associazione no profit AMICI DELLA NATURA, costituita agli inizi degli anni 90, con l’obiettivo di promuovere il rispetto e la difesa dell’ambiente.

Nei primi 9 km di corsa sono stati allestiti ben tre ristori, una particolare attenzione degli organizzatori, data l’alta temperatura della giornata estiva.

Durante il percorso, che definirei abbastanza dinamico, con salite, attraversamenti di rogge e tratti sassosi, di origine glaciale, s’incontrano cavalli al trotto, testimonianza di maneggi sul territorio.

I tre percorsi, che si diramano per poi ricongiungersi in prossimità dell’arrivo, sono meticolosamente segnalati, senza alcuna possibilità di sbagliare strada.
Oggi il caldo, a tratti mitigato dalla frescura degli alberi, predomina e aumenta la necessità di bere.
Mancano meno di tre chilometri all’arrivo, pensiamo solo al ristoro finale per dissetarci, quando inaspettatamente scorgiamo un penultimo ristoro, molto gradito da tutti.
Percorro l’ultimo tratto dei 21 km con il sole sulla pelle e l’emozione dei ricordi che il tempo non riesce a sbiadire.

All’arrivo ci attendono il ristoro finale, una doccia rinfrescante e il premio, intelligentemente scelto dagli organizzatori: una maglia tecnica, di tessuto traspirante.

I partecipanti sono stati 1000, un grande numero destinato a crescere nella prossima edizione.

Lucrezia Olivieri
G.S. San Michele - Cortenuova di Monticello Brianza  -Lecco

BELLA BELLA BELLA... edizione serale del 6 giugno 2015 di Pietro P.

Il titolo dice tutto, un evento ormai di rito che riunisce una buona parte del paese di Montesiro e zone limitrofe, in una camminata assolutamente non competitiva ma prettamente conviviale all'insegna del divertimento, dove i runner di tradizione si mischiano alle famiglie intente a gustarsi il paeseaggio tra una chiacchera e l'altra, non di rado è possibile scorgere passeggini sulla 4 km guidati a passo svelto, da intraprendenti genitori.
Una manifestazione immersa nel verde il più delle volte incontaminato e integro, organizzata da una folta schiera di volenterosi, guidati da Enzo Rullo e Giorgio Fumagalli.
Il tre volte bella e più che meritato... bella per la gente, sorridente e socevole, bella per il territorio, che, grazie alla tutela del Parco della valle del Lambro, si riesce ad avere un paesaggio invidiato da molti, e infine bella per la complicità del tempo, con una temperatura sopra la media stagionale, e un sole che faticava a tramontare. Numeri degni di nota, come gli 850 partecipanti, tra gruppi storici e singoli, dopo la premiazione dei gruppi con cesti e coppe, la serata si è trasformata da evento sportivo a grande festa gastronomica all'aperto.
Insomma che dire... Bella, bella, bella.

Pietro P.

VENICE MARATHON di Christian S.
Ci si alza presto questa mattina e' il weekend del cambio ora e si dorme un' ora in piu' , Bene Ma sopratutto e' la mattina della 30 ° Venice Marathon . Amo correre in montagna, in mezzo ai boschi , sui Sentieri in mezzo alla Natura sono il mio Habitat naturale , il mio " Spirito Trail " . Ma la Maratona rimane sempre la Maratona, sara' x la presenza della tantissima gente che ti fa il tifo , sara' x le belissime location cittadine e naturalmente questa , con partenza da Stra , le Ville Settecentesche la Riviera del Brenta e infine la bellissima affascinante citta d 'Arte , Venezia la Serenissima , la Repubblica la Regina dell 'Adriatico . Si posso dirlo .. VENEZIA IT'S A BIG RACE .GO RUN IT .
IL PRESEPE DI ISA

Come da tradizione, anche quest'anno la nostra Isa, allieta il prossimo SANTO NATALE, con un nuovo presepe, che si può vedere a Montesiro in via della Cascina Selva, vicino al noto locale "Casa mia".
Questa iniziativa da lei portata avanti, è per dare sempre più valore ed importanza, alla nostra tradizione del presepe Natalizio, che rimarrà come di consueto fino a Pasqua.

MOMOT di Luca G.

Carissimi amici del gruppo “Ul gir de munt”, mi ero ripromesso di raccontarvi le mie esperienze di quest’anno in 4 classicissime estive per noi brianzoli amanti della corsa: Monza-Montevecchia, Cortina-Dobbiaco, ResegUp e per finire la storica Monza Resegone.Descrizione: C:\Data\Personal\foto\Momot2015\BrianzaNews.jpg
La speranza era quella di raccontarvi 4 splendide giornate, ma purtroppo non sempre tutto va per il verso giusto.
Cominciamo con ordine.
Domenica 24 Maggio, arriva l’appuntamento con la Monza-Montevecchia, oggi ormai ben nota con l’abbreviazione MOMOT. La Momot e’ uno splendido trail di 33 Km che prevede la partecipazione a coppie. Il percorso attraversa i nostri parchi brianzoli: il Parco dell’Alta Valle del Lambro, il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Due, secondo me, sono le principali caratteristiche di questa corsa: i continui guadi, due dei quali abbastanza profondi, e la cronoscalata che porta nella bellissima piazzetta a Montevecchia citta’ alta. Una gara ottimamente organizzata dalla societa’ Monza Marathon Team. La giornata e’ splendida, la partenza avviene direttamente dalle scalinate della Villa Reale e dopo aver attraversato il Parco di Monza inizia il trail tra i Parchi Brianzoli. Il mio compagno di avventura Danilo, quest’anno in grandissima forma, fa il passo. Un passo troppo veloce per le mie condizioni di quest’anno e a fatica riesco a tenerlo. Guado dopo guado arriviamo al ristoro Beta, inizio della cronoscalata. Descrizione: C:\Data\Personal\foto\Momot2015\p1202870359-5.jpgAh dimenticavo, poco prima del ristoro Beta c’e’ un guado insidiosissimo, dove l’acqua arriva sopra alle ginocchia. : io mi ci butto per primo a gran velocita’ ed e’ stato un vero tuffo ; la stanchezza e il terreno insidioso fanno da protagonisti e mi ritrovo completamente “a mollo”. Nel tentativo di rialzarmi subentrano i crampi e solo grazie all’intervento di Danilo riesco a rialzarmi e ripartire. Una bella rinfrescata! Nella cronoscalata perdo il compagno, che sale come uno stambecco, lasciandomi solo, ma si e’ fatto perdonare alla fine della salita, attendomi con una pinta di birra alla spina freschissima: un vero toccasana!
Inizia poi la lunga discesa verso l’arrivo. Chiudiamo la corsa migliorando la nostra prestazione rispetto alle precedenti edizioni.

Domenica successiva, 31 Maggio, appuntamento con la Cortina-Dobbiaco. La corsa, come vi avevo raccontato lo scorso anno, e’ molto suggestiva. Si corre in una cornice Montana tra le piu’ belle delle Dolomiti. Un percorso lungo 30 km, un lunghissimo dosso, con i primi 15 km in leggera salita, seguiti da 15 km di leggera discesa. Il tempo, anche quest’anno, mi ha graziato e durante tutta la gara il sole ha fatto da padrone, regalandomi cosi’ una piacevole mattinata. Grazie all’allenamento fatto durante la Momot, la condizione migliora e completo la corsa con solo 1 min in piu’ rispetto allo scorso anno.
Descrizione: C:\Data\Personal\foto\ResegUP\IMG_0967.jpgPassano 6 gg ed arriva il momento della ResegUp. E’ la mia prima volta. La ResegUp e’ uno sky-running molto impegnativo: 24  km con un dislivello di 1.800 m. Si corre il Sabato pomeriggio. Partenza ore 16:00 da Lecco, si sale fino in vetta al Resegone (rifugio Azzone) e poi giu’ di nuovo a Lecco. Essendo la prima volta, non ho idea di quanto possa impiegarci: 3:30? 4:00? 4:30? Un dilemma che mi strugge per tutta la settimana. Alla sera mi aspetta la finale di Champions League; io tifosissimo della “vecchia signora” (o, per i rivali, “gobbo”), non posso perdermi alcun minuto. Una finale inattesa, che ora e’ in conflitto con la mia prima ResegUp. Faccio delle simulazioni, controllo i risultati degli anni precedenti, cerco persone che conosco e comincio a stimare quale possa essere la mia prestazione. Descrizione: percorso resegupImpossibile, correre in montagna e’ un’altra specialita’. Persone che percorrono la maratona con i miei stessi tempi hanno risultati anche di 45 min diversi tra loro. Decido di non correrla: non voglio correre il rischio di trovarmi ancora in gara quando l’arbitro fischierà l’inizio della finale. Meno male che intervengono i miei amici a convincermi e a garantirmi che la chiuderemo in circa 4h. Con molti dubbi, mi ritrovo al nastro di partenza, promettendomi di partire molto piano, verificare il mio tempo al primo rifugio (Stoppani) e, solo qualora rientrasse  nella mia tabella delle 4h, proseguire.
La giornata e’ caldissima, la corsa parte subito salendo verso la cima. Dopo pochissimi km di asfalto tra i vicoli di Lecco, ci si ritrova gia’ nei sentieri in salita che portano al primo rifugio. Doveroso il ringraziamento ai molti spettatori che gentilmente offrono da bere e si prodigano con canne dell’acqua per rinfrescare i partecipanti alla gara. E’ una vera festa, questa gara. Lungo i sentieri in salita, incontriamo tantissime persone in gita che scendono dalla vetta. Ti incitano, ti applaudano e ti incoraggiano a non mollare. Il mio pensiero e’ alla finale di Champions e penso: loro sono certi di vederla.
Arrivo al primo rifugio da solo, Danilo ha deciso di affrontarla con un passo piu’ veloce. Io non voglio rischiare, ho la mia tabella delle 4h: tempo massimo che mi sono prefissato. Arrivo al rifugio Stoppani, controllo il tempo…. sono esattamente nei tempi prefissati, non ho scuse, devo proseguire sapendo che da quel momento in poi non potro’ piu’ tornare indietro. Se vado in crisi piu’ avanti, la Juve e’ persa. Che spettacolo il tratto successivo! Si sale lungo un percorso insidiosissimo, ma con una vista mozzafiato. E’ una salita molto impegnativa quella che porta al Rifugio Azzoni, ma il paesaggio e’ cosi bello che il tempo vola. Arrivati in vetta, verifico il tempo e sono ancora in tabella, ora non mi resta che scendere velocemente, evitando di cadere, fino a Lecco. E’ una lunghissima discesa, che comunque mette a dura prova gambe. Il rischio di cadere e farsi male, se si va troppo veloci, e’ reale. Memore della lussazione conseguita in una caduta lungo la discesa della Drei Zinnen (3 cime di Lavaredo), presto attenzione, ma le gambe sono in ottimo stato: ho risparmiato molte energie andando ad un ritmo non elevato in salita.Descrizione: C:\Users\lgeretto\AppData\Local\Microsoft\Windows\Temporary Internet Files\Content.Outlook\OSTI6VW3\p1268516285-5.jpg
Chiudo la gara in 4h e 3 min. Perfettamente in orario per la partita. Partita che purtroppo vedra’ la mia squadra sconfitta.
La domenica successiva tapasciata tranquilla a Torrevilla e poi ecco che arriva la mitica MoRe (Monza- Resegone). Quest’anno la terna e’ composta da Danilo, il sottoscritto e per la sua prima volta alla MoRe, Alex. Il nostro amico Tedesco che fa della birra il suo carburante preferito. Non ci sono dubbi, il suo motore e’ un degno rappresentante dell’efficenza e potenza delle note case di motori tedesche.
Anche quest’anno il sorteggio non ci e’ stato favorevole: numero di pettorale 270. Partenza prevista 22:30, sigh
Ci ritroviamo a casa mia alle 19:00, andiamo in centro a ritirare i pettorali, rientrando successivamente a casa. Avevamo deciso di farci una pastasciutta. Danilo e Alex pasteggiano con abbondante birra, mentre io, piu’ cauto, bevo acqua. La giornata e’ fresca ed i presupposti per una buona gara ci sono tutti. Le tre gare precedenti mi avevano permesso di recuperare  un buon stato di forma.
Arrivano le 22:30, e’ il nostro turno, partiamo. Iniziamo cauti, come da programma. Gia’ nel tratto di strada che porta a Villasanta, mi accorgo che qualche cosa non va per il verso giusto. Fatico, ho dolori di stomaco e le gambe sono pesanti. I miei compagni si accorgono e mi chiedono se tutto va bene. No, non va bene, il mio piatto di pasta mi e’ rimasto sullo stomaco . Resisto e cerco di tenere il ritmo prefissato, sperando in un miglioramento. Passiamo Villasanta, Arcore, arriviamo ad Usmate dove ci attendono i parenti per un rifornimento volante. Proseguiamo, ma la mia situazione non migliora. Abbiamo fatto solo 10 km. Arriviamo ad Osnago, spero in un the caldo che mi possa aiutare. Descrizione: C:\Data\Personal\foto\More2015\p1268629593-5.jpgCerco del limone, che non trovo, prendo un bicchiere di the e proseguo. Qualche centinaio di metri piu’ avanti i miei compagni di gruppo mi chiedono se la situazione migliora. Mi chiedono se avevo preso del limone, io sorpreso chiedo: “ma c’era?”. Danilo volontariamente torna indietro a recupare qualche fetta di limone, noi proseguiamo lentamente attendendolo; ecco lo spirito della MoRe: aiutarsi a vicenda. Anche il limone non fa effetto, ma si prosegue. Merate, un gruppo di persone che osservavano i concorrenti, mi riconoscono. Chiedo se per caso abbiano nelle borsette un digestivo (Citrosodina o altro), purtroppo nulla. Si va avanti. Arriviamo a Merate, mia moglie ha recuperato una Coca Cola, nella speranza che possa aiutare. Non funziona nemmeno quella. Il ritmo corsa era calato tremendamente negli ultimi 2 km: sopra i 7 min, tra pause nel cercare digestivi e dolori di stomaco. I miei compagni mi chiedono se dobbiamo interrompere. Siamo a meta’ percorso, con la parte piu’ difficile davanti a noi. Decido di non rovinare completamente la serata ai miei due soci e li lascio liberi di andare. Dobbiamo comunque arrivare in cima per recuperare lo zaino e la macchina lasciata ad Erve. Una volta sguinzagliati, Alex e Danilo partono a gran velocita’. Io proseguo con il mio ritmo fino al successivo ristoro. Finalmente trovo del the caldo. Ci spruzzo tantissimo limone. Lo bevo e la situazione migliora. Riparto ad un ottimo ritmo di corsa, ma ormai siamo fuori gara, cosi’, quando raggiungo l’auto che ci faceva da seguito, decido di salire e farmi portare a Calolzio. Moglie, figlio e gli altri al seguito rimangono sorpresi perche’ mi vedono correre molto velocemente, ma ormai siamo fuori gara. Arrivati a Calolzio, entro in un bar, bevo una limonata caldissima. Un vero toccasana per il mio stomaco. Esco e salgo di corsa in solitario fino ad Erve dove mi rifugio in una trattoria/bar ad attendere i miei compagni che, dopo aver recuperato lo zaino a Capanna Monza, sono ridiscesi velocemente. Nonstante gli imprevisti e gli accodamenti trovati in cima alla salita hanno completato il tragitto con un dignitoso tempo intorno alle 4:30. La MoRe e’ una corsa unica, correndo in 3 gli imprevisti sono dietro l’angolo. Quest’anno e’ toccata a me, mi dispiace per i miei compagni. C’e’ chi dice che la causa della mia indigestione sia stata la serata fresca, chi invece, come Danilo e Alex, la mancanza di carburante nel motore: la birra! Arrivederci nel 2016.
Beh se siete arrivati fino a questo punto della lettura, una veloce conclusione. Sono 4 bellissime gare, tutte diverse tra loro: molto tecnica la Momot, veloce la Cortina Dobbiaco, impegnativa la ResegUp, dura e piena di imprevisti la MoRe. Se dovessi sceglierne una quale sceglierei? Beh la MoRe; correre in gruppo di notte aiutandosi a vicenda ha il suo fascino.

SABATO 13 GIUGNO "DON GNOCCHI TORNA A MONTESIRO"
Ore 16.30: Raduno presso il Cimitero di Montesiro (Via Cimabue)
Partecipano i gruppi Alpini A.N.A. - Sezione di Monza

Ore 17.00: Benedizione della maschera mortuaria di don Carlo Gnocchi presso la Cappella “Pilotti” e
accoglienza della reliquia del Beato, presenti le Autorità religiose, civili e militari

Ore 18.00: Partenza del corteo dal Cimitero verso la Chiesa parrocchiale di Montesiro
Gli alpini trasporteranno la reliquia
Parteciperà il Corpo Musicale "Santa Cecilia" di Besana in Brianza

Ore 18.30: Solenne Concelebrazione Eucaristica

Ore 19.30: Rinfresco presso l'Oratorio “San Giovanni Bosco” di Montesiro
LA FOTO PIU' SIMPATICA