DOMENICA 24 MARZO 2013
ALDILA' DELLE BARRIERE
CHEIWLARN MINI MARATHON 2° di LUCREZIA
CHEIWLARN MINI MARATHON 2^edition
Fun run 4,7 km
Mini Marathon 10,7 km
Sull’isola di Samui è iniziata la stagione dei monsoni, durera`piu`o meno due o tre settimane.
 Abbiamo un sole splendente e scrosci improvvisi di pioggia, l’umidita `sale e si percepisce piu` calore.
Mi hanno detto che il 2 dicembre ci sarà una corsa sul continente e forse un gruppetto di Samui parteciperà`.
Dipenderà molto dalla pioggia.
Decido d’inserirmi nel loro gruppo RUNNING CUP KOH SAMUI, formato da 3 donne: Mia Pen Vigna Lim, e 5 uomini Nat Jen Ham
Hei
Waiwa`
Una curiosità`:
i nomi thai vengono assegnati alla nascita in base alle caratteristiche del bambino; Lek significa: piccolo, Noi: magro, Yai: grande, Uan: grasso,
o in base al colore della pelle Daeng: rossiccio, Dum: nero…
I cognomi sono stati introdotti nel 1926 per facilitare la burocrazia e la comunicazione.
A proposito del colore della pelle, i thailandesi (se non sono di origine cinese, 100 anni fa’ ci fu una migrazione dalla Cina) hanno una carnagione scura e, siccome amano la pelle chiara, usano il borotalco, come fosse cipria e creme sbiancanti, come noi usiamo quelle abbronzanti.
Spesso si vedono visi con estese macchie bianche di borotalco.
Sabato alle 14 (in Italia sono le 8 del mattino), con il gruppo di Samui, prendo il traghetto per il continente.
Dopo circa due ore arriviamo a Surat Thani, dove ci aspetta un minibus che ci accompagna sul posto della corsa.
Verso le 18, il cielo comincia a scurirsi (al decimo parallelo sopra l’equatore si hanno circa 12 ore di buio e 12 di luce) .  Ci fermiamo per una cenetta rigorosamente thai a base di tagliatelle di riso con uova fritte, gamberetti e verdurine varie, il peperoncino è d'obbligo.
I piatti della cucina thailandese sono un tripudio di sapori, in perfetta armonia ed equilibrio.
Arriviamo a Chiewlarn, dopo un tratto su' e giu`, una zona verde in montagna, nel Parco Nazionale di Khao Sok.
Provvediamo subito alle iscrizioni e ritiriamo numero e maglietta.
Sono quasi le 20, ci accampiamo su un curatissimo prato, con qualche grande albero illuminato da lampioni.
Iniziamo a montare le tende, aiutandoci a vicenda.
La mia prima volta in tenda (me l’hanno prestata ed io ho solo comprato il sacco a pelo).
Prima di dormire ci sediamo sull’erba umida a mangiare un po’di frutta, a ridere e scherzare.
Il mio thai non e' fluente, ma quanto basta per farmi capire.
Del gruppo solo Pen e Jen parlano un po’d’inglese.
Ci addormentiamo sotto un cielo stellato e silenzioso.
Verso le 3 sento leggere gocce di pioggia sulla tenda, solo per pochi minuti.
Alle 4 del mattino e già’ ora di svegliare mente e corpo per la corsa che inizia alle 6.15.
Molta gente continua ad arrivare e affolla i tavoli delle iscrizioni.
Lo speaker annuncia il mio nome, unica straniera partecipante.
Schierati sulla linea di partenza, scalpitanti, le parole del discorso d’inizio si perdono nel primo chiarore del giorno e…VIA.
Questa corsa è una festa di colori in movimento.
Il popolo thai ama profondamente i colori, ad esempio le bibite sono a base di ghiaccio e sciroppi coloratissimi, troppo dolci.
A ogni giorno della settimana corrisponde un colore ed è simpatico sapere che giorno è dal colore della maglietta che i thai indossano.
Domenica rosso
Lunedi giallo
Martedì rosa
Mercoledì verde
Giovedì arancione
Venerdì azzurro
Sabato viola
Del nostro gruppetto solo Pen, Jen ed io corriamo i 10,7 km.
Dopo una leggera discesa iniziale cominciano delle considerevoli salite, molto impegnative.
Per un paio di chilometri costeggiamo il lago di Chiew Lan, il più bello del sud della Thailandia, un grande serbatoio d’acqua che genera energia elettrica e sostiene il fabbisogno per negozi, agricoltura e turismo di una vasta zona.
Un ‘ evanescente nebbiolina sale dal lago, mostrando solo le cime delle montagne circostanti.
Più avanti, ai piedi di un’altra salita, uno stagno è dipinto da ninfee in fiore.
Pen, categoria 40, mi supera con un sorriso d’incitamento.
La seguo, senza mai perderla di vista, solo le salite la nascondono ai miei occhi.
Mi spavento un po’, non voglio restar sola, il percorso è deserto e non ben segnalato, non vorrei sbagliare strada.
 Al quarto chilometro c'è un piccolo ristoro con acqua gelida, prendo al volo un bicchiere, un sorso da bere, il resto sulle spalle.
Il caldo e' intenso, ma non come a Samui.
Supero qualche runner già stanco e continuo a seguire Pen dai pantaloni rossi e maglietta nera.
Mi sento bene, le gambe leggere, abituate a correre in collina.
Allungo e raggiungo Pen, lei si meraviglia compiaciuta, corriamo insieme per un po’, poi la lascio alle mie spalle.
Bevo al secondo ristoro, poco dopo vedo il cartello dei 10 km, ancora 700 metri.
L’arrivo è in salita tra due ali colorate di thailandesi.
53 minuti e seconda nella mia categoria 50+.
Direi che e' un buon tempo dato il percorso impegnativo.
Le premiazioni in Thailandia sono spettacolari: allestiscono un palco abbellito da fiori, sullo sfondo un grande poster del Re e della Regina, amati e onorati dall’intero popolo, coppe artistiche e bellissime medaglie.
Un vero peccato che l’arrivo della corsa fosse lontano cinque chilometri dal luogo della partenza; nessuno ha potuto prendere la macchina fotografica.
Dopo le premiazioni, un pick up ci accompagna al camping, finalmente doccia, qualche foto di gruppo, pranzetto thai e si ritorna sull’isola di Samui con cinque coppe, in ceramica, decorate a mano.
Quest’avventura thai si è rivelata una piacevolissima esperienza.
Grazie a tutti - Giorgio F.
Questi sono i miei ringraziamenti per tutti gli amici che oggi si sono prestati per organizzare la gara lavorando anche con il freddo e la pioggia che hanno reso la domenica poco gradevole.
Personalmente penso che questo sia uno stimolo per continuare a organizzare questi momenti che ci permettono anche di socializzare e di conoscere persone in gamba.
Buona settimana a tutti e grazie ancora
IL PRESEPE PASQUALE DI ISA
Ciao ragazzi, sono Isa, faccio parte del gruppo "UL GIR DE MUNT" collaborando come tanti di voi nel rendere piacevoli le varie manifestazioni, colgo l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti alla camminata di domenica, nonostante le condizioni poco favorevoli. 

Anche se non mi conoscete, sono la ragazza dei caffè che stava sotto i portici del locale "Casa mia".
Domenica ho scattato alcune foto del mio presepe pasquale sito in via della cascina Selva, dove abito.
Una tradizione che mantengo come auspicio di una meravigliosa primavera. Tanti auguri... più che di una buona Pasqua, tanti auguri di una buona ripresa, che ne abbiamo bisogno.
Ciao da ISA
GIRO DELLA VALTELLINA
19 - 23 agosto 2012
300km, +14870 mt / - 13827 mt, 110 h
Alessandro Crippa, Giuseppe Magenes, Giovanni Pozzi e Patrizia Pensa
Percorso:
Lecco - Gran Via Orobie Valtellinesi - Bormio - Passo Stelvio – Valle del Cancano - Val Viola -Val di Campo - Sfazu, frazione di Poschiavo
Racconto:
Tutto nasce un giovedì sera dopo la solita corsetta: perché invece di una gara non facciamo un giretto sulle nostre montagne….. in autosufficienza? Subito si pensa al Giro della Valtellina.
Obiettivo: partenza da Lecco, raggiungere il Passo dello Stelvio, seguendo il versante orobico della valle attraverso la Gran Via delle Orobie Valtellinesi, e ritorno dal versante opposto con arrivo a Novate Mezzola. Wow!!!!. Qualche serata per valutare i possibili percorsi e la data di partenza. Lecco, 19 agosto, ore 4:00, finalmente si parte con le lampade frontali. Previsioni meteo ottime e carica a mille. Arrivati al Pizzo dei Tre Signori nel pomeriggio, ci troviamo soli in un ambiente maestoso con camosci e stambecchi che ci osservano dalle rupi. Ripercorriamo i sentieri dei laghi del Bitto e arriviamo in serata al Passo S.Marco. Ottima cena al ristorante, anche se, non lo sapevamo ancora, abbiamo rischiato che fosse l’ultima fino all’Aprica!!!. Ben rifocillati abbiamo ripreso il cammino e affrontato la prima notte. Arrivati al Passo di Tartano abbiamo deciso di passare le ultime ore della notte sotto un cielo di mille stelle con tutti i vestiti addosso e avvolti nelle nostre coperte termiche. Da qui siamo entrati nella parte più selvaggia e bella della Gran Via delle Orobie Valtellinesi. Un continuo passare da una valle all’altra attraverso passi erti e scoscesi, senza mai incontrare nessuno sul percorso. Ambienti spettacolari da lasciarci a bocca aperta, ma anche con un po’ di timore, perché senza l’ausilio dei telefoni cellulari, che non avevano campo e rifugi, che erano incustoditi, eravamo praticamente isolati dal mondo e con pochi viveri. Finiti i panini, i mars, qualche gel e la frutta secca ci è rimasta solo la natura con qualche sporadico fungo porcino, lamponi, mirtilli, che fortunatamente erano rigogliosi e pieni di frutti maturi.
Lunedì sera giunti in Val di Scais, incontriamo Stefano e Luca, due pastori di Albosaggia, che ci ospitano nella loro baita, offrendoci una cena coi fiocchi e un letto, in cambio di due chiacchere in compagnia. Ripartenza alle prime luci dell’alba con il Pizzo Redorta a farci compagnia. Anche qui ambienti stupendi, rifugio Mambretti, rifugio Donati e baita Pesciola. Unica nota negativa, la segnaletica scarsa, che ricoperta di vegetazione e traccia inesistente, ci ha reso veramente complicato trovare il percorso, soprattutto in Val Malgina. Martedì sera, dopo mille peripezie per trovare il sentiero per la baita Streppaseghel, che alla fine abbiamo scoperto non esserci più, sconsolati, siamo usciti dalla Val Malgina. Giunti a fondo valle, a S. Sebastiano, dopo una breve sosta in un bar per rifocillarci con una torta gelato, ripartiamo e arriviamo all’Aprica a mezzanotte. Qui riusciamo a mangiare una pizza al trancio, ma è troppo tardi per trovare un alloggio, così bivacchiamo in un sottoscala. Notte insonne. Ripartiamo mercoledì mattina con l’obiettivo di raggiungere il Passo dello Stelvio. Senza le due ruote, passiamo dal Passo Mortirolo e poi giù in Valtellina fino a Grosio e da lì a Bormio, dove incontriamo Francesco, che ci invita a fermarci per una cena in compagnia. E’ stata “dura” cambiare il nostro programma, ma con la prospettiva di una doccia calda, una cena e un letto confortevole, abbiamo immediatamente accettato l’invito. Giovedì eccoci al Passo dello Stelvio. Giro di boa, inizia il rientro. Scendiamo verso la valle del Cancano, con l’obiettivo di arrivare a Novate Mezzola passando dal sentiero Roma. Arriviamo in Val Viola Bormina, ma qui inizia il brutto tempo. In serata siamo in Val di Campo a Stazu, a circa 10 km da Poschiavo, ma, purtroppo, causa le pessime previsioni meteo per giorni successivi, il nostro giretto si è dovuto fermare qui.
L’esperienza è stata notevole sotto ogni punto di vista, sportivo, naturalistico, umano e già stiamo pensando al prossimo anno…..
Scheda tecnica
Dotazione personale
- Zaino 20 litri
- Capacità riserva acqua 1.5 litri
- Due lampade frontali con pile di ricambio
- Attrezzatura medica di prima necessità (dotazione trail)
- Telefono cellulare e dispositivo per ricarica
- Giacca a vento in goretex
- Poncio
- Pantavento
- Maglia termica manica lunga
- Pantalone lungo
- Berretto in pile
- Guanti
- Due magliette manica corta
- Due pantaloncini corti
- Intimo
- Tre paia di calze
- Berretto parasole
- Due bandane
- Occhiali da sole
- Bastoncini
- Scarpe da trail running
- Viveri per circa due giorni (panini, mars, caramelle, gel, frutta disidrata e frutta secca)
- Sali minerali
Peso complessivo zaino senza l’acqua: 5.0 kg
Peso complessivo zaino con riserva acqua: 6.5 kg
Primo giorno
Partenza: Lecco, domenica 19 agosto, h 4:15
Arrivo: Passo di Tartano, lunedì 20 agosto, h 3:00
Dislivello: + 4250 mt / - 2700 mt
Distanza: 85 km
Descrizione:
Lecco (200mt), Piani d’Erna, Passo del Giuff (1520mt), Culmine di S.Pietro (1250mt), Piani d’Artavaggio, Piani di Bobbio via sentiero degli Stradini, Passo del Toro (1945mt), rifugio Grassi (2000mt), Pizzo dei Tre Signori (2544mt), Bocchetta di Inferno (2306mt), Paradisino, Lago Rotondo (2256mt), bocchetta di Val Pianella (2224mt), rifugio Benigni (2222mt), bocchetta di Salmurano (2107mt), sentiero occidentale n.101, Passo S.Marco (1991mt), Passo Tartano (2108mt).
Secondo giorno
Partenza: Passo di Tartano, lunedì 20 agosto, h 6:00
Arrivo: Valle di Scais baite Caronno, lunedì 20 agosto, h 19:30
Dislivello: + 3100mt / - 3370 mt
Distanza: 35 km
Descrizione:
Passo Tartano, Passo dei Lupi (2316mt), val Madre, Passo di Valbona (2324mt), val Cervia, Passo Tonale (2352mt), val del Livrio, rifugio Caprari, Passo dello Scoltador (2454mt), val di Venina, Passo Brandà (2360mt), val d’Ambria, Passo del Forcellino (2245mt), val di Scais fino al lago (1500mt), baite Caronno (1612mt).
Terzo giorno
Partenza: Valle di Scais baite Caronno, martedì 21 agosto, h 5:30
Arrivo: Aprica, martedì 21 agosto, h 23:50
Dislivello: + 3000mt / - 3357 mt
Distanza: 45 km
Descrizione:
Baite Caronno (1612mt), rifugio Mambretti (2004mt), passo del Biorco (2600mt), val d’Arigna, Rifugio Donati (2504mt), costone della Pioda, baite Michelini (1490mt), baita Pesciola (2004mt), Passo Pesciola (2100mt), val Malgina, S.Sebastiano, Carona, Aprica (1172mt).
Quarto giorno
Partenza: Aprica, mercoledì 22 agosto, h 8:30
Arrivo: Cepina, mercoledì 22 agosto, h 20:00
(trasferimento a S.Nicolò, frazione di Bormio, in macchina, 6 km)
Dislivello: + 1960mt / - 1400 mt
Distanza: 70 km
Descrizione:
Aprica (1172mt), Pian di Gembro, Trivigno, Passo Guspessa via Monte Padrio, Passo del Mortirolo (1852mt), Grosio (670mt), Sondalo (852mt), Cepina (1124mt).
Quinto giorno
Partenza: S.Nicolò, giovedì 23 agosto, h 5:45
Arrivo: Sfazu, frazione di Poschiavo, giovedì 23 agosto, h 20:00
Dislivello: + 2560mt / - 3000 mt
Distanza: 65 km
Descrizione:
S.Nicolò (1319mt), Dosso di Reit, Bagni Nuovi, Passo dello Stelvio (2758mt), IV Cantoniera (2586mt), sentiero della Pace, bocchetta di Forcola (2768mt), val Forcola, Laghi del Cancano (1884mt), torri di Fraele, Arnoga, val Viola Bormina, rifugio Val Viola (2314mt), val di Campo, rifugio Saoseo (1986mt), Sfazu (1622mt).
Trasferimento in macchina a Poschiavo, con corriera a Tirano e rientro a Lecco
|